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  Editoriali  »  Crisi dell'editoria: I libri-spazzatura scacciano i libri buoni dalla libreria, di Carlo Bordoni 28/05/2009
 

CRISI DELL'EDITORIA

 

I LIBRI-SPAZZATURA SCACCIANO I LIBRI BUONI DALLA LIBRERIA

 

 

Tullio Gregory, nel suo intervento sul Domenicale del "Sole 24 Ore” del 19 aprile scorso (“Aristotele in cassa integrazione”), ha colto nel segno, dipingendo un panorama devastato di pubblicazioni perlopiù inutili che, in libreria, sommergono i buoni libri e li rendono invisibili. Di questa grande depressione della qualità editoriale, aggiungerei, sono in buona parte responsabili gli stessi editori e la diffusione, sempre più ampia, dei classici sulla rete.

La corsa alla “democratizzazione” editoriale, come si sa, è iniziata negli anni Sessanta e non si è mai fermata, assumendo di volta in volta modalità e aspetti diversi (dagli Oscar alla vendita abbinata ai quotidiani), fino a proporre, più di recente, edizioni di ottima qualità reperibili solo in edicola. Viene da dire che, per un curioso chiasmo, i buoni libri si trovano davvero più in edicola che nelle grandi librerie, ormai divenute “chiassosi supermercati di spazzatura multicolore”.

È il caso dei “Classici del pensiero” della Mondadori (giunti al momento al n. 56 della collana), distribuiti assieme ai giornali, ogni venerdì, a un prezzo abbordabile (€ 12,90) e in una veste più che decorosa, che riprende quella dei “Meridiani”. Qui sono apparsi finora classici della filosofia e della scienza (da Platone a Heidegger), ma anche testi introvabili, come Peirce (Scritti scelti), Ricardo (Principi di economia politica), Poincaré (Scritti di fisica-matematica), Kuhn (La rivoluzione copernicana), Popper (Logica della scoperta scientifica), molti dei quali concessi su licenza dalla stessa Utet. Poi c'è la “grande divisione” della rete: non siamo mai stati un popolo di lettori e l'opportunità, offerta da Internet, di consultazioni “mordi e fuggi”, di letture parziali e frammentarie che assomigliano molto al nostro modo caotico di vivere il quotidiano, assolvono in qualche modo il bisogno di certezze che finora era offerto dal libro.

Che fine farà questo prezioso strumento del sapere non è facile dirlo, certo dovrà adattarsi al mutamento culturale in atto, nella speranza che la prevalenza delle pubblicazioni-spazzatura, oggi in libreria, non sia che una dolorosa fase di passaggio.

 

Carlo Bordoni

 

www.micromegas.splinder.com

 

 
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