CRISI DELL'EDITORIA
I
LIBRI-SPAZZATURA SCACCIANO I LIBRI BUONI DALLA LIBRERIA
Tullio Gregory, nel suo intervento sul
Domenicale del "Sole 24 Ore” del 19 aprile
scorso (“Aristotele in cassa integrazione”), ha colto nel segno, dipingendo un
panorama devastato di pubblicazioni perlopiù inutili che, in libreria,
sommergono i buoni libri e li rendono invisibili. Di questa grande depressione
della qualità editoriale, aggiungerei, sono in buona parte
responsabili gli stessi editori e la diffusione, sempre più ampia, dei
classici sulla rete.
La corsa alla “democratizzazione”
editoriale, come si sa, è iniziata negli anni Sessanta e non si è mai fermata,
assumendo di volta in volta modalità e aspetti diversi (dagli Oscar alla
vendita abbinata ai quotidiani), fino a proporre, più di recente, edizioni di
ottima qualità reperibili solo in edicola. Viene da dire che, per un curioso
chiasmo, i buoni libri si trovano davvero più in edicola che nelle grandi
librerie, ormai divenute “chiassosi supermercati di spazzatura multicolore”.
È il caso dei “Classici del pensiero”
della Mondadori (giunti al momento al n. 56 della collana), distribuiti assieme
ai giornali, ogni venerdì, a un prezzo abbordabile (€ 12,90) e in una veste più
che decorosa, che riprende quella dei “Meridiani”. Qui sono apparsi finora
classici della filosofia e della scienza (da Platone a Heidegger),
ma anche testi introvabili, come Peirce (Scritti
scelti), Ricardo (Principi di economia politica), Poincaré (Scritti di fisica-matematica), Kuhn (La rivoluzione copernicana),
Popper (Logica della scoperta scientifica),
molti dei quali concessi su licenza dalla stessa Utet. Poi c'è la “grande
divisione” della rete: non siamo mai stati un popolo di lettori e
l'opportunità, offerta da Internet, di consultazioni “mordi e fuggi”, di
letture parziali e frammentarie che assomigliano molto al nostro modo caotico
di vivere il quotidiano, assolvono in qualche modo il bisogno di certezze che
finora era offerto dal libro.
Che fine farà questo prezioso strumento
del sapere non è facile dirlo, certo dovrà adattarsi al mutamento culturale in
atto, nella speranza che la prevalenza delle pubblicazioni-spazzatura, oggi in
libreria, non sia che una dolorosa fase di passaggio.
Carlo Bordoni
www.micromegas.splinder.com