Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Editoriali  »  Ricordo di un amico, di Renzo Montagnoli 10/02/2010
 

Ricordo di un amico

di Renzo Montagnoli

 

 

E' la mattina presto di domenica 31 gennaio, fuori è ancora buio e scende la neve. Ancora assonnato accendo il computer, entro nelle messaggerie e nell'elenco di quelle in arrivo ne leggo una con all'oggetto “Brutte notizie”, mittente Massimo Rocchi. Ho avvertito una fitta al cuore perché prima di leggere la mail sapevo già cosa avrei trovato. E così mi è stato comunicato dal figlio maggiore Massimo che Valentino Rocchi era morto il giorno prima.

Era malato da circa sedici mesi e già si sapeva, e pure lui non l'ignorava, dell'esito infausto; ha combattuto, pur sapendo che avrebbe perso, affinché anche gli ultimi giorni della sua vita meritassero di essere vissuti. L'ha fatto in piena consapevolezza, dedicandosi alla sua grande passione, la scrittura e riuscendo a dare alle stampe due romanzi, Confrontarsi con Karolina e Giolina.

Benché non ci fossimo mai incontrati, eravamo diventati amici. In lui, attraverso i suoi romanzi, ho trovato il legame con la terra di una civiltà contadina ormai scomparsa, fatta di miserie, ma anche di grande solidarietà, una vita trascorsa con il tempo solo regolato dall'alternarsi delle stagioni. Ci sono valori inalienabili, autentici sensi etici che traspaiono dalle righe e che lui, come un agricoltore, seminava con le parole. In un mondo in cui si rincorre continuamente il nulla per avere il nulla gli insegnamenti di opere come L'eredità di Venanzio, La saggezza di Toni e La magia del fuoco appaiono come oasi nel deserto, ma non sono miraggi, sono fatti ed esempi concreti che, chi vuole, può benissimo seguire e assicuro che vita gli sembrerà migliore.

Valentino Rocchi è stato un grande narratore che, se non ha raggiunto tirature stratosferiche, è stato solo per il suo spirito di libertà che non l'ha indotto ad abbracciare carrozzoni politici che altrimenti l'avrebbero ampiamente sostenuto.

I suoi romanzi sono tutti belli, ma, fra questi, 1504 Notte all'Hostaria La Guercia  è per me sicuramente un capolavoro, uno di quei libri che, una volta aperto, ti ostini a leggere senza soste e quando arrivi alla fine te ne rammarichi, perché vorresti che le pagine anziché 296 fossero almeno il triplo. E' un'opera che ti entra dentro, lasciando un segno indelebile, il racconto della vita di un vero personaggio storico che, come Valentino, affronta la morte vivendola.

Se n'è andato un grande amico, ma restano il ricordo e i suoi libri, il suo pensiero tradotto in parole, a futura memoria.   

 

 
©2006 ArteInsieme, « 013951681 »