I classici
di Renzo Montagnoli
E' indubbio che oggi la produzione editoriale è massiccia, con
nuovi titoli che, numerosi, escono ogni giorno. Ci sono opere di varia natura e
anche di diversa qualità, ma quelle che appaiono artisticamente rilevanti sono
ben poche, come del resto anche in passato. Non è facile scrivere bene e non
basta, occorre anche scrivere di temi che sono strettamente legati alla natura
umana e quindi sempre presenti nel tempo. Anche questo tuttavia non è
sufficiente, perché occorre che l'argomento sia visto in modo innovativo, quasi
una scoperta in ciò che sembra ormai ulteriormente non rilevabile.
Quando stile, tema, angolo di visuale, approfondimento e scoperta
si fondono perfettamente in unico corpo ci troviamo di fronte a quello che può
essere considerato un capolavoro, un'opera che interessa oggi, ma che non perde
il suo fascino anche fra un secolo e molto di più. Non ora, ma magari fra cento
anni quel romanzo o quella raccolta poetica verranno inseriti nei cosiddetti “Classici”,
opere di pregio elevatissimo, di portata universale e senza tempo.
L'Odissea e l'Iliade, come l'Eneide, il Decamerone, la Divina Commedia, lo Zibaldone,
I promessi sposi, Il processo costituiscono solo un esempio assai riduttivo di
questi classici che, sovente, sono ignorati dall'attuale generazione, o al
massimo sono conosciuti a seguito di studi scolastici nei licei. E' più facile che un giovane vi parli di Dan Brown
che di Omero, ma mentre il primo in mezzo secolo verrà dimenticato, il secondo
è sempre lì, da millenni, con la forza dei suoi versi, con quella capacità di
sondare l'animo umano che ancor oggi stupisce.
Gli editori sono portati a immettere sul mercato nuovi autori e
questa è un'opera di grande importanza, ma sovente tralasciano di inserire nel
loro catalogo una collana dedicata ai classici, benché i costi siano più
limitati, non vigendo più i diritti d'autore. E' una scelta in parte motivata
da criteri di economicità, perché si presuppone che un nuovo titolo possa
vendere di più, ma sovente concorre in misura determinante la conoscenza di un
mercato i cui potenziali compratori hanno un livello culturale non di
eccellenza e comunque tale da non permettere loro di comprendere opere di
autori, particolarmente complessi, come, per esempio, Hesse e Kafka.
In ogni caso, se i grandi gruppi editoriali hanno una sezione
dedicata ai classici, considerati come prodotti di nicchia, la circostanza è
assai più rara nel caso delle imprese di piccole e medie dimensioni, per le quali il rischio che un libro resti lì parecchio tempo
costituisce un aggravio di costi non sempre sostenibile.
Nondimeno, nella piccola e media editoria ci sono delle mosche
bianche che attribuiscono ai classici il ruolo che meritano e che quindi
offrono titoli, più o meno numerosi, al lettore che voglia erudirsi e non solo
divertirsi.
In particolare, la Newton Compton ha lanciato la collana dei Nuovi
Tascabili, in promozione fino al 31 luglio, al prezzo, veramente basso, di €
4,90 cadauno. La veste grafica è piacevole, ma quello che più conta è la
notevole varietà dei titoli e degli autori. Si va da Orgoglio e pregiudizio, di
Jane Austen, a Nanà, di
Emile Zola. Fra l'altro, accanto a
romanzieri e autori di teatro come Dickens e Shakespeare, figurano Freud, Marx, Mao Tse-Tung. Insomma, è possibile affermare che c'è solo l'imbarazzo
della scelta.
Collane dedicate ai classici sono pure presenti nei cataloghi di Edizioni
Clandestine (Rilke, Pirandello, ecc.), di Barbera Editore (Svevo, Verga, ecc.) e di Gingko
Edizioni (Cechov, London, ecc.).
Invito quindi a dare un'occhiata in internet ai siti di questi
editori, a cercare “i classici” e magari a ordinarne qualcuno, affinché le prossime
letture si arricchiscano di quel valore incommensurabile che solo l'arte
autentica può dare.