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  Editoriali  »  I classici, di Renzo Montagnoli 14/06/2010
 

I classici

di Renzo Montagnoli

 

 

 

E' indubbio che oggi la produzione editoriale è massiccia, con nuovi titoli che, numerosi, escono ogni giorno. Ci sono opere di varia natura e anche di diversa qualità, ma quelle che appaiono artisticamente rilevanti sono ben poche, come del resto anche in passato. Non è facile scrivere bene e non basta, occorre anche scrivere di temi che sono strettamente legati alla natura umana e quindi sempre presenti nel tempo. Anche questo tuttavia non è sufficiente, perché occorre che l'argomento sia visto in modo innovativo, quasi una scoperta in ciò che sembra ormai ulteriormente non rilevabile.

Quando stile, tema, angolo di visuale, approfondimento e scoperta si fondono perfettamente in unico corpo ci troviamo di fronte a quello che può essere considerato un capolavoro, un'opera che interessa oggi, ma che non perde il suo fascino anche fra un secolo e molto di più. Non ora, ma magari fra cento anni quel romanzo o quella raccolta poetica verranno inseriti nei cosiddetti “Classici”, opere di pregio elevatissimo, di portata universale e senza tempo.

L'Odissea e l'Iliade, come l'Eneide, il Decamerone, la Divina Commedia, lo Zibaldone, I promessi sposi, Il processo costituiscono solo un esempio assai riduttivo di questi classici che, sovente, sono ignorati dall'attuale generazione, o al massimo sono conosciuti a seguito di studi scolastici nei licei. E' più facile che un giovane vi parli di Dan Brown che di Omero, ma mentre il primo in mezzo secolo verrà dimenticato, il secondo è sempre lì, da millenni, con la forza dei suoi versi, con quella capacità di sondare l'animo umano che ancor oggi stupisce.

Gli editori sono portati a immettere sul mercato nuovi autori e questa è un'opera di grande importanza, ma sovente tralasciano di inserire nel loro catalogo una collana dedicata ai classici, benché i costi siano più limitati, non vigendo più i diritti d'autore. E' una scelta in parte motivata da criteri di economicità, perché si presuppone che un nuovo titolo possa vendere di più, ma sovente concorre in misura determinante la conoscenza di un mercato i cui potenziali compratori hanno un livello culturale non di eccellenza e comunque tale da non permettere loro di comprendere opere di autori, particolarmente complessi, come, per esempio, Hesse e Kafka.

In ogni caso, se i grandi gruppi editoriali hanno una sezione dedicata ai classici, considerati come prodotti di nicchia, la circostanza è assai più rara nel caso delle imprese di piccole e medie dimensioni, per le quali il rischio che un libro resti lì parecchio tempo costituisce un aggravio di costi non sempre sostenibile.

Nondimeno, nella piccola e media editoria ci sono delle mosche bianche che attribuiscono ai classici il ruolo che meritano e che quindi offrono titoli, più o meno numerosi, al lettore che voglia erudirsi e non solo divertirsi.

In particolare, la Newton Compton ha lanciato la collana dei Nuovi Tascabili, in promozione fino al 31 luglio, al prezzo, veramente basso, di € 4,90 cadauno. La veste grafica è piacevole, ma quello che più conta è la notevole varietà dei titoli e degli autori. Si va da Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen, a Nanà, di Emile Zola.  Fra l'altro, accanto a romanzieri e autori di teatro come Dickens e Shakespeare, figurano Freud, Marx, Mao  Tse-Tung. Insomma, è possibile affermare che c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Collane dedicate ai classici sono pure presenti nei cataloghi di Edizioni Clandestine (Rilke, Pirandello, ecc.), di Barbera Editore (Svevo, Verga, ecc.) e di Gingko Edizioni  (Cechov, London, ecc.).

Invito quindi a dare un'occhiata in internet ai siti di questi editori, a cercare “i classici” e magari a ordinarne qualcuno, affinché le prossime letture si arricchiscano di quel valore incommensurabile che solo l'arte autentica può dare.

 

 
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