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  Editoriali  »  Ciò che è stato e quel che sarà, di Renzo Montagnoli 29/12/2010
 

Ciò che è stato e quel che sarà

di Renzo Montagnoli

 

 

Un anno ci sta lasciando e un altro è pronto ad affacciarsi nel solco del tempo. Si dice anche che questo è il momento giusto per fare un bilancio dei 365 giorni trascorsi, nonché di formulare auspici per quelli che verranno. Si dice e si fa, magari inconsciamente, e per ognuno di noi il conto non è mai sempre del tutto soddisfacente e allora si parla di anno sfortunato, di anno incolore, o addirittura di anno che ha disatteso le promesse. Non temete, perché non è di questo che voglio parlare, né delle aspettative per il prossimo futuro. In fin dei conti tutto si potrebbe ridurre a due semplici valori: salute e ricchezza. Ormai non sembra esistere altro che possa interessare gli uomini e non di rado, ma si fa per dire, ci si accontenta della salute se non è intervenuta la ricchezza. Ridurre la nostra vita a questi fattori mi sembra un limite eccessivo, come se il tema dominante dell'esistenza potesse essere solo lo star bene in tutti i sensi, fisico ed economico. Certo la salute ha la sua importanza, per niente trascurabile, mentre l'aver una certa disponibilità finanziaria induce alla tranquillità, anche se spesso solo apparente.

Secondo me, invece, l'anno che si sta concludendo ha comportato per tutti una perdita di incommensurabile portata, perché c'è stato un ulteriore svilimento della cultura, un progressivo stillicidio di leggi e di comportamenti che condannano di fatto la conoscenza a essere relegata come bene voluttuario, se non addirittura superfluo. I crolli di Pompei, i tagli allo spettacolo, quelli ancor più drammatici della scuola sono sintomi, inequivocabili, di un imbarbarimento determinato da uomini di bassa qualità per intorpidire le menti, per conservare un potere basato su un consenso sempre più inconsapevole. E' un dramma propinatoci giorno per giorno, anche con armi subdole, con una campagna mediatica fatta solo di colossali menzogne, è una decadenza morale e intellettuale a cui possiamo opporci solo con un'unica arma, con quella cultura che vorrebbero distruggere e che sta a noi, ultimi spiriti liberi, divulgare, imporre come unica alternativa all'imbarbarimento crescente che sta devastando l'Italia.

Ed è questo, pertanto, il mio auspicio per l'anno che verrà, un corale impegno, senza mai arrendersi, affinché i cittadini di questo disgraziato paese ritornino a diventare degli esseri pensanti.   

 
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