Ciò che è
stato e quel che sarà
di Renzo Montagnoli
Un anno ci sta lasciando e un altro è
pronto ad affacciarsi nel solco del tempo. Si dice anche che questo è il
momento giusto per fare un bilancio dei 365 giorni trascorsi, nonché di
formulare auspici per quelli che verranno. Si dice e si fa, magari
inconsciamente, e per ognuno di noi il conto non è mai sempre del tutto
soddisfacente e allora si parla di anno sfortunato, di anno incolore, o
addirittura di anno che ha disatteso le promesse. Non temete, perché non è di
questo che voglio parlare, né delle aspettative per il prossimo futuro. In fin
dei conti tutto si potrebbe ridurre a due semplici valori: salute e ricchezza. Ormai
non sembra esistere altro che possa interessare gli uomini e non di rado, ma si
fa per dire, ci si accontenta della salute se non è intervenuta la ricchezza. Ridurre
la nostra vita a questi fattori mi sembra un limite eccessivo, come se il tema
dominante dell'esistenza potesse essere solo lo star bene in tutti i sensi,
fisico ed economico. Certo la salute ha la sua importanza, per niente
trascurabile, mentre l'aver una certa disponibilità finanziaria induce alla
tranquillità, anche se spesso solo apparente.
Secondo me, invece, l'anno che si sta
concludendo ha comportato per tutti una perdita di incommensurabile portata, perché
c'è stato un ulteriore svilimento della cultura, un progressivo stillicidio di
leggi e di comportamenti che condannano di fatto la
conoscenza a essere relegata come bene voluttuario, se non addirittura
superfluo. I crolli di Pompei, i tagli allo spettacolo, quelli ancor più
drammatici della scuola sono sintomi, inequivocabili, di un imbarbarimento determinato
da uomini di bassa qualità per intorpidire le menti, per conservare un potere
basato su un consenso sempre più inconsapevole. E' un dramma propinatoci giorno
per giorno, anche con armi subdole, con una campagna mediatica fatta solo di
colossali menzogne, è una decadenza morale e intellettuale a cui possiamo
opporci solo con un'unica arma, con quella cultura che vorrebbero distruggere e
che sta a noi, ultimi spiriti liberi, divulgare, imporre come unica alternativa
all'imbarbarimento crescente che sta devastando l'Italia.
Ed è questo, pertanto, il mio auspicio
per l'anno che verrà, un corale impegno, senza mai arrendersi, affinché i
cittadini di questo disgraziato paese ritornino a diventare degli esseri
pensanti.