Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Editoriali  »  Nei disastri generati dall'uomo, riconoscere anche la propria colpa, di Lorenzo Russo 24/03/2011
 

Nei disastri generati dall'uomo, riconoscere anche la propria colpa

di Lorenzo Russo


Dov'eri "uomo", quando la ragione ti sollecitava a seguirla?
Non c'eri, nei momenti dei suoi richiami urgenti.
Troppo severi e sobri erano per te,
tanto eri preso dalla mania di creare un tuo universo,
simile all'altro che ti sta di sopra e ti domina da quando mondo è.
Invidia, vanità, presunzione ti spinsero al tentativo di crearlo anche quaggiù,
uno tutto per te e per la tua arroganza di poter diventare, almeno, pari a Lui.
Non pensavi alle difficoltà che avresti incontrato,
e contro le quali ti mancano le qualità di costruttore di mondi tecnici elevati.
Ed ora proprio essa, la tua geniale costruzione,
minaccia la tua vita e quella di tanti altri esseri,
che allora non capirono la vera natura dei tuoi intendimenti,
lasciandosi attrarre dal benessere che tu promettesti loro.
Ora sono sgomentati e, taciti, riconoscono la propria negligenza
d'essere stati inconsci e leggeri.
La natura punisce ogni azione illecita,
quando alla sua origine sta solo il profitto e lo stimolo
di volerla dominare senza possedere tutte le necessarie qualificazioni.
Uomo e natura sono come servo e padrone.
Un servo, buono e intelligente, serve fedelmente il suo padrone,
perché riconosce che solo così può apprendere l'arte di diventare anche lui padrone,
senza dover soccombere per mancanza di maturità e cognizioni.
L'intelligenza dell'uomo è limitata e ancor più peccaminosa,
quando gli manca la riverenza e la prudenza verso il suo Dio creatore-padrone.
E ciò vale sia negli svolgimenti dei processi tecnici-scientifici,
sia nelle attività societarie, sia in quelle economiche, sia in quelle del tempo libero.
Un pastore poco premuroso conduce le sue pecore nell'abisso
che è anche quello della loro perdurante ignoranza e letargia.
Anche tu, pecora, devi cercare di salvarti dalle azioni
di chi non è veramente interessato alla tua sopravvivenza.
Anche tu hai il diritto di opporti per vivere la tua vita,
perché solo così riuscirai a viverla nel tuo senso,
anche quando non riuscirai a realizzare tutte le tue aspettative.

 
©2006 ArteInsieme, « 014053237 »