Una
partita a scacchi
di
Danila Oppio
Dice
la Regina:
Oh
gentil e amato Sire
dal
Caval disarcionato
or
bloccato dall’Alfiere
per
un pel ti sei salvato.
Col
nemico tuo alleato
hai
guadato altra sponda
la
Regina hai trascurato
trascinata
via dall’onda.
Ora
è chiaro come il sole
che
di lei non te ne curi
spezzi
il cor sotto le suole
ne
potrete esser sicuri.
Col
simpatico tuo Alfiere
ti
potresti ben divertire
ora
tutto può accadere
devo
forse applaudire?
Nella
vita v’è una scelta
la
menzogna o la verità
la
risposta dona svelta
ti
scongiuro Sua Maestà
Risponde
il Re:
La
risposta è presto detta
dell’Alfiere
poco importa
o
mia Regina prediletta
il
tuo amore mi conforta
Sappi
che a onor del vero
Se
mi volessi divertire
basterebbe
lo scudiero
dei
servigi a convenire
Dice
la Regina:
Ma
che cosa dici mai?
or
hai scelto altra sponda
ei
nemico non è ormai
non
par ver tu lo nasconda
Dell’Alfiere
fui timorosa
ora
pur dello scudiero
che
notizia clamorosa
inquietante
per davvero!
Risponde
il Re:
Se
davvero m’hai creduto
poco
scaltra ti dimostri
di
celiare mi è piaciuto
e
scherzar sui fatti nostri
Son
pur sempre il tuo Sire
e
giammai mi abbasserei
e
mostrare il mio sedere
a
scudieri , alfieri e plebei.
Dice
la la Regina
Il
problema non è questo!
Dei
potenti non mi fido
se
nol sai, è detto presto
la
mia vita a lor n‘affido.
Tutto
è un compromesso
ruban
soldi a mano bassa
senza
chiedere permesso
col
mio denaro nella tasca.
Resto
qui dentro la Torre
e
mi faccio i fatti miei
l’ideal
tuo non m’imporre
Non
è ciò che io vorrei.
Tra
Alfiere e Torre stretto
Il
bel gioco è presto fatto
or
all’angolo sei costretto:
t’hanno
dato Scaccomatto.
Ovvio,
questa è allegoria
Come
un lazzo per celiare
e
concludere in allegria
Salve
al Re e al suo Alfiere.
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