Dalle
terre di mezzo
di
Cristina Bove
Noi
di giornate brevi
scanditi in giravolte di clessidra
sabbia
tra vuoto e pieno
noi dalla parte oscura della
silice
imprigionati dalle trasparenze
presi dall’infinito
_e non capirlo_
cerchiamo il nesso nella congiunzione
il
punto in cui la luce è prigioniera
ed ogni stella
ridiventa nova
noi
che sembriamo interi
siamo la doppia identità dei
vivi
_ai morti è dato un cuore di cristallo_
nascemmo
dalle pietre
ma una lama di sole ci trafigge
mentre
nell’ombra frantumata al suolo
ci sparpagliamo in nugoli
di nomi
e tuttavia
di mille luci popoliamo il cielo
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