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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Leuca sognando, di Salvatore Armando Santoro 13/07/2017
 

Leuca sognando

di Salvatore Armando Santoro



Penso al sole di Ristola splendente,
a Leuca, distesa pigramente lungo il mare,
dormiente ai piedi del suo Santuario,
penso al porto coi velieri dondolanti,
alle case, 
adagiate come vestali stanche
oranti lungo le sue coste bianche.

E in mente scorre un mare terso,
d'un azzurro che confonde il cielo,
che a Ristola s'abbraccia con lo Jonio,
vedo l'onda che corre e rincorre
che la falesia allaga.
Scie salmastre il sole disegna
tra le conche della sua costa frastagliata
dall'onda rabbiosa spesso flagellata.

Ma oggi sono dai monti abbracciato
appena spruzzati dalla neve,
il sole filtra tra i larici e gli abeti
ancor sfioriti
mentre nei campi osservo qualche fiore,
un narciso che già saluta marzo
che il tepore raccoglie
e che fiorisce tra le prime foglie.

E la Dora che scorre pigra e magra,
sono passati i giorni del diluvio,
il mostro s'è chetato
del sacrificio umano dissetato.

Ma Leuca nel mio pensiero è disegnata,
Ristola soprattutto e le sue grotte,
e quell' “Indifferente”, 
che le spalle al mare rivolge e guarda il colle, 
ove il faro è ora spento,
che ignora il mio antico tormento,
lo sfolgorio di sogni,
come il rinverdir che a primavera svela
la prima erbetta tra la neve che sgela.

Il sole invade la pianura;
la Dora illumina, scintillano le pozze
dove guazzano germani e planano gli aironi, 
attenua la gelida carezza di un vento leggiadro
che ancor gela,
mentre lontano avverto il flebile lamento 
di un agnello che bela. 

 
©2006 ArteInsieme, « 014036700 »