Le
cicale hanno smesso di suonare
di
Vincenzo D’Alessio
Le
cicale hanno smesso di suonare
sulle
città sorde e violente
tra
le povere case dove la gente
nutre
sogni di speranza.
Serena
è l’alba, sereno il giorno
fresca
la strada del ritorno
il
mondo muore l’acido corrode
cornicioni
antichi di splendore.
L’anima
malata della gente
pensa
a vivere il presente.
C’ero
anch’io quando partivano
sono
nomi accanto a fiori stinti.
Morti
lontani dalle case antiche
strade
colme di letame
i
ricchi sono tornati a fiorire
loro
sono rimasti gli sfollati.
Chi
vive nelle mura dei paesi
sente
che il gesto più grande
è
restare, squallidi sorrisi
carichi
di soldi e di puttane.
Saluto
i morti nel sorriso
all’orizzonte
il viso.
Da
La valigia del meridionale e altri viaggi
(Fara, 2012)
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