E
poi il mare
di
Donatella Nardin
E
poi il mare.
Così
silenzioso, così contrito
nel
calice muto del petto
come
se al mondo più nulla
esistesse.
E
poi l’onda notturna, così stretta,
vibrata,
come un lampo
d’imbiancate
memorie sul piazzale
assonnato.
Accoglie
la notte e le sue moltitudini
grate
lo smeraldo splendente,
indistinto
qua e là fino a graffiare
la
bocca, ogni volta di più
esposti
noi nell’urgenza dell’essere
o
nel mancarsi pacato
noi
figli di un acquoreo disegno
all’infinito.
Da
Terre
d’acqua (Fara, 2017)
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