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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  La voce dell'inverno, di Tiziana Monari 16/01/2018
 

La voce dell’inverno

di Tiziana Monari


Ora che piove con la voce dell’inverno

ed è sfiorito anche l’ultimo sambuco

ricompongo il tuo viso

le movenze lente e ieratiche di un amore

che si spogliava leggiadro in folgore lucida d’oro

senza misura e senza tempo


un amore che viaggiava nell’azzurro dei sogni

si svegliava negli occhi stretti del mattino

seminava dolore nel grembo della primavera

si riappacificava , si distendeva nelle sere lunghe di un perfido marzo

quando la luna faceva capolino da oscure boscaglie

ed il sole illuminava i lillà di un aprile crudele.


Mi hai concesso solo un germoglio di quell’amore

che succhiava linfa da labbra socchiuse

attraversava guadi, rimuoveva gioghi

tutto il resto è sempre appartenuto al respiro dei fiori

al bianco della magnolia


poi mi hai lasciato sola con una supplica

a rotolarmi nel buio

in un cielo malato di neve

a vegliare notti

custode del tuo lungo sonno.


C’era attorno un’assonanza d’autunno

ed il rumore fermo delle cose che urlavano una mancanza

poi ci fu solo la pioggia


ed un filo reciso

su un crepuscolo rosso di luce riflessa

sulla mia ombra dietro la finestra.


Ad invocare il tuo nome che non aveva più sillabe.

 
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