L’altra
me
di
Angela Caccia
Tocca
scendere
i
gradini ogni notte
ogni
notte
scollarsi
dal sé
cade
piano nella scena
l’altra
me così segreta
alla
coscienza.
Io
l’artista io la platea
mi
aggiro in libertà vigilata
tra
soli di cartolina
in
un tempo senza binari.
Quella
pelle seconda
m’aggroviglia
rotola
va
all’incontrario
tautologia
del giorno
o
il dubbio di una pizia…
Si
risponde tutti all’alba
con
gli avanzi di un sogno.
Da Il
tocco abarico del dubbio (Fara, 2015)
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