Inverno
di
Luigi Panzardi
Dimora
dentro di me l'assenza
che
nero alitare percorre le strade
del
sangue ed arriva per gangli e rovi
alle
cellule stanche.
Tradimento
le tue parole nell'aria chiara,
verbi
dissonanti, affilati suoni
emergenti
da alabastri di ghiaccio.
Il
tuo volto sagoma di bianche luci
in
un mio sogno ho rivissuto
col
remoto sentore dei baci.
E'
inverno disteso in lunghi giorni,
vasto
di pallore immoto, su coltri
di
neve senza soste, annegante
infelice
nell'orizzonte
di
disperata lontananza.
Inverno
quest'anno la tua assenza
adorno
ricamo di gelide spine
laceranti
il fragile tessuto del tempo.
Tra
le dune di pallida neve
al
freddo si sfiocca
l'amore
stremato
e
dalle gocce di ghiaccio tremanti
nasce
il ricordo di sguardi
che
piano la neve fragrante sommerge.
Opprime
l'inverno forte della tua assenza.
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