DOMENICA
D'ESTATE
E' domenica,
l'asfalto proietta evanescenti miraggi
sulla terra piovon infuocati
raggi.
Laggiù sopra sabbie ardenti
a milioni s'accalcan nude
le genti.
Mentre il
sole spacca le pietre
in questo
torrido meriggio d'agosto,
odo nell'aria come un suono di cetre.
Rapito dalla quiete del posto
all'ombra del vecchio melograno
ripieno di vaga nostalgia
la mia mente vola via ….
Come puledro a sciolte briglie
galoppo libero
senza meta :
sugli scogli a
raccattar conchiglie
riposo fra
lenzuola di seta
vago su riarse
lande
rientro in antiche
chiese
rivedo monumenti,
cupole, campanili
il carretto
dei gelati
fattorie e grossi
fienili
contadini sui campi,
ricurvi e sudati,
stanchi
in quei
lontani giorni assolati.
Opache immagini di ieri
rivivon oggi nei miei pensieri.
Or però non
è più tempo di siesta,
anima mia destati
è un giorno
di festa!