Eredità
di
Danila Oppio
Nel
nostro totale eppur vivo isolamento,
siam
pur uniti come boschivi alberi.
I
rami s’abbracciano, le invisibili radici
tra
loro avvinte, cercano nutrimento
del
sottosuolo le celate ricchezze.
Le
foglie cadute in stagione autunnale,
tra
loro confuse, ricamano tappeti fruscianti
sotto,
degli uomini, i passi pesanti.
Funghi
e vermi ciberanno, marcescenti,
e
altri giovani alberi dai semi germogliati.
Distese
a terra come soldatini al fronte.
staccate
dalle nostre propaggini sfibrate.
Sotto
le nostre antiche e stanche fronde
nasceranno
nuovi esseri e opere feconde
Come
schiumose e inarrestabili onde
e
nuove vite giungeranno alle sponde.
Nella
nostra totale eppur viva solitudine
il
cui destino è l’indesiderata morte,
il
nostro futuro è dell’umanità la sorte
che
si spera preservi ogni nostra eredità.
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