Mangiavamo
lupini
di
Salvatore Armando Santoro
Mangiavamo
lupini salati
e
carrube stoppose a merenda
mangiavamo
quello che nei campi cresceva
e
quel che sovente avanzava.
Ricordo
sempre le greggi belanti
ed
il latte di capra e ricotte
ed
il siero salato a bicchieri
si
beveva davanti alle porte.
Quell'odore
pungente di capre
che
appestava i nostri rioni
vaga
ancora nel tempo
sopravvive
all'olfatto
è
archiviato nei nostri polmoni.
Quante
arance nel tempo invernale
mandarini
ancor verdi ed acerbi
e
legumi di tutti i colori
le
cicerchie stancanti a lessare
disperata
era spesso mia madre
non
sapeva che cosa mangiare.
Il
ricordo sopravvive nel tempo
e
rivedo gli eserciti in fuga
ed
i visi un po' scuri dei mori
il
rumore dei mezzi di guerra
le
bandiere dei liberatori.
Caramelle,
gallette, sorrisi
scatolette
di cibo un po' strano
ch'è
rimasto attaccato al palato
che
arrivava da un mondo lontano.
Poi
pian piano il ritorno al normale
si
sperava che il conto salato
qualcheduno
l'avesse saldato
ma
son sempre i poveri, infine,
che
le guerre hanno anche pagato.
Ricordare
non so a cosa serva
ma
la storia ritorna e si vede
interessa
forse popoli nuovi
ma
la fame è sempre più acerba
la
miseria ha i soliti panni
la
paura è sempre la stessa
ed
uguali sono anche gli affanni.
Mangiavamo
lupini salati
ma
i pasti in quei tempi di guerra
molte
volte li abbiamo saltati.
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