Empirica
di
Cristina Bove
Quando
dico “noi”
è
per sentirmi meno corpo solo
meno
assente
tralascio
il mio consistere di poco
il
non voler combattere
l’acquiescenza
dell’anima
al
dolore dei tanti
_mi
direi_
ma
soprassiedo e pluraleggio
_ci
diremmo_
che
tutto ci sovrasta e sopravanza
noi
scampoli di cielo
esposti
ai quattro venti del disordine
sennò
chi
noterebbe il punto infinitesimo
del
“sono” singolare?
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