Il
braciere
di
Salvatore Armando Santoro
Ed
eran tempi duri con la guerra
l’ombra
di quel lumino ancor ricordo
nel
centro della stanza un bel braciere
che
sfavillava in mezzo alle preghiere.
Mia
madre sempre mistica e devota
pregava
per mio padre in Albania
leggendo
con mestizia una preghiera
su
un libro dalla copertina nera.
A
volte c’era poco da mangiare
un
pugno di lupini e due castagne
e
ci leggeva in quell’ambiente fosco
vita
e storia di San Giovanni Bosco.
Perché
rammento queste mie tristezze?
Spesso
me lo domando, ma il ricordo
serve
per non scordare i tempi duri,
per
non dimenticare i giorni oscuri.
Storie
che ai nostri dì vivono in tanti,
la
povertà s’affaccia in occidente,
non
si spreca, s’inizia a risparmiare,
dovrà
chi non risparmia digiunare.
E
allora quel braciere è un bel ricordo
dovrebbe
servire a tanti da lezione
ma
la lezione sembra non servire
ma
quanta gente in mare va a morire?
Niente:
non serve a nulla ricordare
nei
giovani v’è solo indifferenza
non
guardano che sale l’indigenza
stanno
a fissare solo il cellulare.
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