Il
faro di Cavallino
di
Donatella Nardin
Acceca
le rive un fascio giallo di luce,
nell’aspro
incedere, dietro le arginate
corolle,
annoda l’alta marea
ai
tralicci diamantini del nero.
È
pieno di vita il buio attorno al faro,
di
fugace e possente nei margini incolti
alla
deriva, grandeggia il turgido
stelo
gettato ad ocra sull’onda.
Quale
che sia, si piegano le vele
verso
le cose esiliate nell’ombra,
ove
protegge, slega le lingue
dall’oscurità
fin quando il cielo
concatenando
il faro
alle
voci di uccelli annuncianti l’aurora,
di
un azzurro violentissimo
non
ci previlegia.
Da Terre
d’acqua (Fara, 2017)
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