Anni
sessanta
di
Graziella Cappelli
Partivano
di
buon mattino
le
ragazze
di
campagna
quando
già
i
buoi avanzavano
nei
campi
e
il sole
visitava
le mura
dei
casolari.
Salivano
sulla
corriera azzurra
sagomata
tra
passeggeri
intorpiditi
e
il tic tac
del
controllore
ai
biglietti.
Scorrevano
dai
finestrini
paesi
e campanili
e
nella calca
vampate
di sudore
e
sogni.
Poi
le corse
verso
le fabbriche
con
il pranzo
oscillante
nella
borsa
mentre
dai bar
sciamava
aroma
di caffè.
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