Storie
vagabonde
di
Danila Oppio
Sospirano
in versi i poeti
Tracciando
leggeri libelli
Ombre
furtive, epigrammi
Reggendo
fragili ossimori,
Ieratiche
assonanze.
Elegie
composte in distici.
Vagano
nell’etere tautogrammi
Attraverso
enjambement
Giocosi
e splendenti
Auspicando
metonimie silenti
Bucolici
carmi in endecasillabi.
Ondeggiano
nell’aere rime
Nascoste
da nubi metaforiche
Delicate
odi, che son del poeta
Eterne
evasioni in strofe.
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