Historia
di
Salvatore Armando Santoro
In
fondo a Reggio quanto ci restai?
Ci
nacqui e dopo sono andato via
a
quasi dieci anni ci tornai.
Cambiai
tre case,
dopo
me ne andai,
ed
ero ancora un bimbo che giocavo,
prima
a casa di Dante mi fermai
per
ambientarmi dopo tra i ghiacciai.
E
quell’amore-odio,
le
tempeste sullo Stretto,
quei
sordi scuotimenti della terra,
con
me nel cuore per sempre li portai,
cordone
ombelicale mai tagliato
fuga
di notte
ma
poi non son tornato
ingrata
madre a cui resto legato.
Ma
dentro mi rimangono i rumori,
urla
sgraziate, odio e gelosia,
lo
scrosciar d’acqua
i
fulmini tra i monti
l’Etna
fumante
la
lava rosseggiante
quel
mio mare che mi resta in mente
e
una bambina ingenua e sorridente.
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