Per
il colore del grano
di
Angela Caccia
Il
tuo Dolore, lo sai, non ha un solo volto
il
marchio di un solo nome, non è uno
spillo
tra tanti a trafiggere le tue notti
accarezzi
la Solitudine e tra
le
solitudini la riconosci: si fa sentiero al
centro
dove il pensare è morbido
e
s’accende – giardino di fronde ombrose
nei
paesaggi urbani e polverosi della vita.
Poi,
nell’ora che gocciola, aspetti che
lo
sguardo buchi la siepe e
allarghi
l’orizzonte ad uno spaiato verso: forse
stringerà
tra le sue maglie una verità
e
come un contadino
dissoderai
la tua terra inquieta
per
quel ricordo biondo.
Da Nel
fruscio feroce degli ulivi (Fara, 2013)
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