Rilettura
di Notturno
di
Piero Colonna Romano
M'abbaglia
sopra un poggio tra le canne
il
luccicar del mare.
Vedo
volare in cerchi alto un gabbiano,
nell'acque
terse poi
nel
turchese saetta a toglier vita.
Vago
per bianche dune acceca il sole
ed
attimi consumo.
Ripenso
amor lontani e sembran vele
che
là verso orizzonte
vanno
e par magia frusciar dell'onde.
Lento
tramonta il sole e accende il mare
il
silenzio m'avvolge.
Un'ombra
spegne dossi e canne e il tempo
pare
che resti fermo,
come
sono in amor l'ore d'attesa.
Resto
nel buio e in quella gran quiete
piano
si scioglie un pianto
muto
e lento e mi è conforto soltanto
il
palpitar di stelle.
Così
salso respiro e il mar m'accoglie.
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