L'ipocrisia sbianca
Relegate in limbo senza sole
le figlie di Eva cantano:
lamenti.
Pagano le colpe
della snaturata Madre.
S'aggirano nel focolare
Veneri senza luce.
Profumano vita promessa
che silenziosa si dona.
Assoggettate compiacciono
compagni che tenerezze
negano alle carezze.
Guardano ad oriente
Tanaquil e Ersilia
Moderata Fonte e
Arcangela Tarabotti.
Astri coraggiosi.
L'ipocrisia sbianca
le soglie serrate
delle monacate per forza.
Ad Avila s'alza una voce
Giovanni la sorregge
la scomunica incombe,
Verità riforma:
Vince inganno.
Spiragli di vita rigenerano
speranza, rivendicano
autonomia ed identità.
L'organo intona note
di libertà.
L'ardore grida: "Diritto"
"Parità nei fatti!"
Sotto la pioggia stormiscono
gli ulivi; foglie accartocciate
intrise di sudore e di lacrime
per promesse non mantenute
ricordano l'otto marzo.
L'Emancipazione della donna
diventa cultura; vita sociale e
politica.
Non piove più a dirotto,
sulle strade le pozzanghere
cominciano a prosciugarsi.
I campi rinverdiscono
il mare luccica di nuova poesia.
|