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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Le acque di Riace, di Tiziana Monari 20/01/2021
 
Le acque di Riace

di Tiziana Monari



Ed io

lo sento il mare nelle vene, l’oscura danza dal profondo

la calma bellezza delle onde, la geografia delle maree

una flotta di galee a vele piene

le lampare sospese nell’azzurro

le soavi brezze degli zefiri


ogni giorno, il vento di ponente che mi guida

mi immergo in uno spazio senza fine

in quelle acque di seta e di turchese

seguendo una corrente lenta e pigra

lo spazio anfibio e mitologico del sogno.


E vagando dentro i flutti

lo vedo il rombo, lo zerro, la menola

che sfrecciano lievi tra alghe e coralli

l’anemone ed il polpo che brilla

e poi lo vedo come un miraggio nell’oasi

quel braccio sotto la sabbia

che emerge in parte possente e vitale


ed all’improvviso sono lì

stesi davanti ai miei occhi due guerrieri adagiati sul dorso

uno coricato di fianco, i riccioli scuri, la barba fluente

l’altro dal corpo possente con in braccio l’elmo e lo scudo.


Sono lì tra le acque del fondo

uno cesellato, più dolce

l’altro più maturo e posato

i muscoli tonici, tesi

le ciglia d’argento, le labbra di rame


sono lì bellissimi e muti

con una postura che trasmette forza e potenza

sono lì antichissimi e bruni

creati col linguaggio del cuore

a testimoniare il passato

il tempo che scorre infinito nell’uomo.


In quelle acque splendenti di morte e di vita.


 
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