La
visione del mondo dal mio letto
di
Giuseppe Carlo Airaghi
Lo
specchio sulla cassettiera
mostra
il vuoto della parete bianca.
Se
mi sposto, anche di poco,
svela
una macchia di ciclamino poggiata
sopra
il muro cieco del cortile
oltre
il quale si spalanca il riflesso
di
un cielo inoffensivo, bianco
come
il palmo di una mano incisa
dai
solchi della luce filtrata
tra
le aste delle persiane.
Lo
specchio sulla cassettiera
spalanca
assenze, le colma,
accoglie
prospettive insospettate:
il
viso di un uomo mi guarda stupito
dal
bordo di una foto di gruppo,
non
sorride come gli altri compagni
ai
giorni che dovranno venire,
né
agli sguardi che giudicheranno le pose,
al
caso in procinto
di
mutarsi in destino,
alle
asserzioni sconfessate
da
un breve riflesso di luce.
Da Quello
che ancora restava da dire (Fara,
2020)
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