Voci,
voci, voci, liberarmi
di
Giuseppe Carlo Airaghi
Voci,
voci, voci, liberarmi
da
quelle voci, da tutte le frasi
frantumate,
inconcluse, sovrapposte,
da
tutte le involontarie confessioni.
Non
servivo neppure a impedire
che
l’uomo saltasse dal cornicione.
Stanco
di assistere senza parteggiare,
di
accompagnare oltre il ponte
il
motociclista riverso sull’asfalto
volevo
essere l’ultimo passeggero
di
un tram diretto al capolinea.
Osservare,
esprimere giudizi, gridare
Da Monologo
dell’angelo caduto (Fara, 2022)
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