L’ultima
foglia
di
Tiziana Monari
Ora
che cade l’ultima foglia
appesa
ad una stanca goccia di sole
e
la luna si inclina su una pagina di vento
penso
alla vita, alle inaspettate semenze della primavera
a
quell’attimo in cui ci siamo amati per sempre
a
quella carezza a mezza veglia
nel
sonno lasciato alla luce
gli
occhi sorridono alla certezze dimenticate
ad
un passato di cui hanno perso memoria
e
si aprono all’estate
annullandosi
all’afa
cedendo
all’azzurrità dell’onda
alla
geografia delle maree
agli
uccelli che volano liberi nel cielo d’agosto
ed
intanto sottili come sentieri di matita
i
ricordi indugiano tra la solitudine ed il silenzio
il
tedio dell’autunno accarezza limoni nel cortile
il
falco plana in un angolo d’azzurro
c’è
il grido di una cicogna in volo
in
controluce alla foce
e
poi al di là del giardino e della salvia rossa
un
filo d’ombra inclina le stagioni
si
suddividono i bianchi ed i neri del gioco
il
corpo cede all’inverno
alla
cautela del cristallo
la
nostalgia d’imperfetto s’imperla di voci
l’inverno
fa l’amore con i sopravvissuti
le
mani fanno sera sul viso
ora
che basta il poco al niente che serve
e
nella voce c’è la vita senza che esca alcun suono.
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