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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  La Voce del fiume, de Il Gabbiano 18/07/2007
 

La Voce del fiume

di Il Gabbiano


Nulla di più romantico
Che l'armonia di queste rocce,
Di queste acque verdi e ombre
Di porpora,
Del cielo comparabile
Al mare omerico
E di questo vento
Che parla con la voce
Della divinità morta,
Ma io sono creato per agire
Per vivere e non morire
Per cui nessun altro è creato.
Dai tempi primordiali
Io occupo un posto mio
Nei consigli di Dio,
Un posto che nessun altro
Occupa come il mio.
Poco importa che le mie acque
Sono chiare o verdi
Disprezzato o stimato per gli eventi naturali.
Dio che mi ha creato mi chiama per nome
Egli mi ha affidato un compito importante
Che non ha affidato a nessun altro
Quello di scorrere in eterno
Per portare la sorella acqua
In ogni parte del creato.
In quella terra arsa che egli ha pregato
Prima di essere alla croce
Inchiodato.
Ho la mia missione
In qualche modo sono necessario
Ai suoi intenti
Ha portare conforto alle genti
Egli non ha creato me inutilmente.
Io farò del bene a milioni di gente
Sarò un angelo di pace
Un portatore di vita e felicità
E continuo a scorrere in quel luogo che mi ha assegnato.
Fra queste montagne a cono rovesciato.
Anche senza che io lo sappia
Io devo eseguire soltanto i suoi comandamenti
E non importa se l'acqua che scorre
Fra i sassi é chiara o verde
Basta che disseti tantissima gente
Qui tutto è così romantico,
E' come un'eterna poesia
Che scorrere fra questi sassi,
Fra queste rocce ed abissi
Dove il suo fruscio crea tanta
Pace, armonia e musicalità
E perché no! Tanta felicità e allegria
Dove gli uccelli recitano
Ogni giorno la loro eterna poesia.
Della vita.
Ma la luce che ci accompagna fa capolino
E si specchia fin dalle prime ore del mattino.
Fra i sassi e l'acqua cheta
E ha bisogno solo d'amore,
Di un grande infinito amore,
Per non spegnersi
Perché la vita è come
La luce e l'acqua di questo fiume.

 
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