Un
filo d´olio
di
Tiziana Monari
Le
une nelle altre scivolavano le colline
nella
calma apparente del mattino
nel
corpo azzurro e cedevole del cielo
e
nel diverbio tiepido di ombre
nel
verde che penetrava gli occhi
sembrava
una bambina dal sorriso lieve
la
donna col vestito grigio che torceva le dita
sollevava
le braccia ai rami d´ulivo
coglieva
gli epicarpi
mentre
il sole sorgeva chiaro sopra i seni
e
c´era un uomo accanto ai biancospini
che
risaliva per lecci e per noccioli
in
quel tempo di stagioni colorate
con
quel fiore che affondava nell´ordito fresco dell´amore
e
si smussavano le pietre
il
contadino s´attardava col trattore
come
un astronauta in terra
come
la marea dopo la luna
e
poi il rumore di sassi nel cortile
si
ritraeva il ramo secco dalla foglia
le
api volavano golose sui vilburni
i
bimbi dritti sul crocevia dei piedi per trovare un equilibrio sui
pedali
nella
cascina si accendeva il fuoco nel cortile
col
rosso che ci faceva già più grandi
ed
un filo d´olio sopra il pane
quel
pane conservato come un amore dell´estate
un
poco di sale e pomodoro
per
assaporare i lunghi e acerbi giorni di novembre.
Restava
solo il profumo dell´uva spina e gelsomino
il
sentore della menta tra le dita
in
quegli anni dove era di un azzurro intenso il cielo
e
gli usignoli cantavano tra i rami.