Il bambino che sussurrava ai cavalli
di Tiziana Monari
a Giuseppe Di Matteo*
E la sento la voce oscena del vuoto
come vento nell´erba secca
le formiche che brulicano intorno
ed il ragno che vibra nella sua danza lenta e malvagia
facendomi compagnia
genuflesso in questo ricovero di paglia
senza nessuno che mi rimbocchi le coperte
osservo la sera che cade di nuovo
e lascio che accada il sogno
e ti vedo, antico cavallo normanno
accarezzare l´alito della libertà
con la musica che la terra rubava allo zoccolo ferrato
e tu imbrigliato in occhi color zaffiro
galoppavi con la criniera al vento, le froge selvagge
ed io mi affidavo al tuo potere, alla tua bellezza
abbracciando l´aria, calpestando la battigia,la spuma bianca
sotto un cielo nuvoloso e senza luna
ora dormi qui,nel mio cuore
come un cervo assetato alla fonte
più sottile di una membrana di vetro
la lingua nascosta nei meandri seviziati del mio corpo.
E così sopporto il travaglio e le doglie
il dolore che frulla addosso
la trama della storia ancora da scoprire
vorrei essere un uccello migratore nell´aria limpida e blu
che fa rotta verso casa
ma dormo a tratti fra le ore del loro bussare
vedo i loro occhi assenti,freddi
e so che per me si aprirà la lunga valle del silenzio
e sarò alga,conchiglia, stella marina
nella forma martoriata del mio mare.
*Bambino di dodici anni, figlio di un pentito, rapito e ucciso dalla Mafia dopo una detenzione di 779 giorni.