Cittadini
del mondo
di
Patrizia Fazzi
Forse
verrą per tutti, come nelle fiabe,
un
bacio a spezzare questo incantesimo,
a
rompere l“anello di silenzio,
di
apatia a corrente alternata,
un
letargo lieve in cui ognuno si dibatte
tra
catene accettate per dovere e la smania
di
un abbraccio, di una corsa nel verde.
Mai
come oggi il mondo
e
la natura si offre
come
un perduto paradiso
e
l“ora degli incontri e dei baci
un
vertice assoluto.
Sbalzati
dal piedistallo
di
una poltrona in teatro,
di
una cena con gli amici,
la
mente confusa tra teorie e paure,
la
casa dolce casa affacciata
su
strade vuote, manichini con maschere
i
radi passanti e noi stretti al senso
di
comunitą globale,
alle
necessarie file, al sentirsi soldati
di
una grande guerra e nelle retrovie
eroici
camici bianchi con caschi ed elmi,
armati
di scienza e medicine,
ma
anche
umanitą
che resiste nelle divise, nelle tute,
nelle
cucine casalinghe,
nei
volontari porta a porta,
nelle
chat, connessi da un filo informatico
di
amore, di fibra interiore.
Noi
persone, sempre e comunque,
cittadini
del mondo ormai,
aspettiamo
quel bacio
che
verrą...
Da Il
tempo che trasforma (Prometheus, 2020)