Una
nevicata annunciata
di
Giuseppe Carlo Airaghi
Sotto
una nevicata annunciata
da
unŽavanguardia di luce e di gelo
cammino
lungo il percorso pedonale
dove
dŽestate seccano al sole i fichi non colti
e
le merde dei cani.
Calzo
scarpe inadeguate.
Mi
gela il freddo dei bambini
a
cui piace il freddo sulla faccia,
il
suono dei passi in frantumi,
le
lacrime di vento sul bordo degli occhi.
Trascino
sentimenti in sospeso
tra
la resa e la rinascita inattesa.
Mi
volto a guardarmi le impronte,
le
merde dei cani poggiate sul bianco.
Dicono
le sfumature della neve abbiano
cento
nomi che non conosco,
pronunciati
in una lingua che non è mia.
Dicono
le sfumature dellŽinsoddisfazione abbiano
cento
nomi che non so pronunciare,
frantumati
nello scricchiolio dei miei passi
sopra
una neve che si annuncia perenne.
Da Quello
che ancora restava da dire (Fara, 2020)