Silenzio
di Stefano Giannini
In questa nuova Babele
fra urla, suoni e mille rumori,
come stordito fuscello, mi sento
inesorabile, la corrente,
al mare degli automi trascina lento.
Ribelle, in cerca di un lido
arranco, mi dimeno e
alto levo l'inutile mio grido:
“ spegnete i motori
fate silenzio …!”
Fatemi ascoltare
le cicale sul sorbo grosso
nel meriggio d'agosto,
il gracidare le rane nel fosso.
Lasciatemi udire l'usignolo
in sulla frasca solitario
mille melodie cantare,
la pioggia sui vetri tintinnare.
Silenzio !
Voglio sentir sbocciare
il roseto a primavera,
voglio udire di lontano
un battito d'ali di farfalle,
le lucciole a sera
accendere spegnere la lanterna sul grano.
Silenzio per favore !
Voglio ascoltare il respiro dell'animo
mio,
voglio udir ciò che da tempo
cerca di dirmi il mio Dio.