Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
  Poesie  Narrativa  Poesie in vernacolo  Narrativa in vernacolo  I maestri della poesia  Poesie di Natale  Racconti di Natale 

  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  1° maggio 1947, di Natàlia Castaldi 06/12/2007
 

1° maggio 1947

di Natàlia Castaldi

 

Portella della Ginestra

sento il dovere morale

di cantare oggi

Il sangue che macchiò

Le tue brulle pietre,

sangue innocente

di giovani padri contadini

uomini normali e callose mani,

donne senza belletti e due bambini:

In tutto undici

vittime innocenti che il primo maggio

s'eran riunite a festeggiare

nel giorno dedicato a chi conosce

dignità nella fatica

la vittoria contadina del “Blocco Popolare”.

 

Con muli, zappe e parole

inseguendo un ideale di ateo cristianesimo

che d'antiche radici,

 più volte estirpate e soppresse,

da Chicago a Parigi

avea natali,

di otto ore di lavoro

per diritto e dignitoso fardello

a rivendicar e festeggiar conquistato

diritto e sventolar rosse bandiere

s'eran dati appuntamento.

 

Povera gente,

-         ché dirigenti di partito

non se ne videro! -

terre e poteri già arsi dal sole,

per giustizia sociale,

volèan strappare

a baroni e potenti,

che ignoranza del volgo

e povertà seminavano

a feudalesimo e sopruso.

 

Vertici in tacito consenso

di Stato e Chiesa

e democratica elargizione pecuniaria

dell'America alleata

ad armar Giuliano

non ebber pudore né alcun ripensamento:

Portella della Ginestra,

ennesimo primo maggio di sangue e dolore,

ché non cessi nella memoria

di quest'Italia Repubblicana

la data del suo primo politico scempio.

 
©2006 ArteInsieme, « 014113571 »