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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Ristabilire le regole, di Armando Salvatore Santoro 20/12/2007
 

RISTABILIRE LE REGOLE

di Armando Salvatore Santoro

 

Le avrei regalato tutto,

tutto di me,

anche quel minuscolo seme invisibile

che fa nascere una vita.

Avrei legato la mia entità alla sua,

mischiato il mio sangue al suo,

ed avrei sregolato le regole

di una società repressa

che ratifica il decoroso e l'indecoroso

con il metro di un perbenismo bigotto

che affossa i sentimenti e l'affetto

 

Non avrei avvertito i suoi primi movimenti

galleggiando nei liquidi amniotici,

non avrei sentito lo strillo

del suo primo vagito.

Avrei immaginato il suo esile corpicino,

maschio o femmina che fosse,

allineato nelle culle d'una stanza di maternità.

L'avrei seguito nel suo sonno leggero,

guardato con le candide mani aggrappate al suo seno,

osservato nelle felicità espresse ad altri.

L'avrei visto correre a quattro zampe

tra gli ulivi,

nei recinti di pietre antiche della mia civiltà

che ho lasciato.

L'avrei desiderato,

ancora una volta l'avrei desiderato,

e non l'avrei avuto tra le braccia

a cantargli una ninna nanna

e vederlo addormentare sereno.

Ancora una volta

esiliato da un amore che non conosco,

che mi è stato sempre negato,

come una condanna da scontare,

per un delitto che non ho mai commesso

e di cui non capisco ragioni ed origini.

Ancora una volta,

ancora una volta,

dover rinunciare ad un amore sincero,

sbocciato tra i virgulti d'una pianta antica,

con le nuove radici

che si confondono e s'intrecciano con quelle vigorose

che affondano da quasi tre lustri nel terreno.

 

Ora la sera è scesa,

ha oscurato le emozioni,

offuscato i sentimenti,

represso l'amore,

ristabilite le regole.

 

 

 
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