VERSI
di Salvatore Armando Santoro
La mia poesia
non ha mercato.
Mi scavalchi,
t'affanni,
le mani stendi
e m'affoghi.
Tu emergi.
Imponi i tuoi versi
e parli, parli,
delle tue frequentazioni,
delle tue amicizie,
dei tuoi critici
che ti adulano ed inseguono.
Io nulla sono:
rassegnato depongo i miei versi,
chiudo le mie cartelle.
Al buio le parole svolazzano:
si raccontano e si incoraggiano,
si rallegrano per i sentimenti
che racchiudono
e sono felici,
felici di svelare a se stessi
i segreti del cuore
che non hanno mercato,
che non hanno editori,
che non hanno compratori
ma che hanno bagnato,
con una lacrima,
la guancia di chi le ha scritte.
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