Sipario
di Gianni Langmann
Socchiudo gli occhi,
scende il sipario.
Dietro, anni, mesi,
son scesi.
Lasciano il proscenio,
restano in platea.
Da un velo trasparente,
osservo immagini
simili a movenze cinesi.
La critica, ora, è
spontanea; non ha
vizi di forma, non ha
preconcetti, assente
è l'alea.
Sincera, profonda,
ogni cosa rientra
nella norma.
Giudico il passato,
insisto nel ricordo,
impresso è nella
mente, ma lo sguardo
ormai è assente.
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