Sotto il cielo dell'Iraq
di Gloria
Venturini
Pupille
sbarrate…
-
i tuoi occhi -
screpolano chimere
dietro un vetro tappezzato
da riflessi di luce,
stroncano fumi evanescenti
di una notte lontana,
diversa da quelle che s'incontrano
sotto gli edifici calcinosi di Bagdad.
Arrendevoli
spettri
si aggrappano colmi di spavento,
ad anime d'uomo,
per risalire verso le arcate del cielo,
e nel bagliore delle stelle
sentire l'eco della Voce Universale.
L'Iraq
ha strappato
l'ultima speranza dal cuore,
la terra grida alto
il sangue versato,
il nome dei volti perduti.
Miserie
d'argilla
ai
piedi dei monti,
fango e famelica cancrena
spezzano silenzi
di anime pellegrine.
Il
respiro è mozzato,
da uno sforzo di pensieri,
sfociano parole che cercano amore.
E
tu, vagabondo,
straniero nella tua stessa terra,
scandisci ricordi
di pace lontana…
accarezzato dal vento,
che si solleva in questa oscura notte,
fra le rovine di Bagdad.