FUORI DAL CAMPO
di Cristina Bove
Io non conosco le misure estreme, nacqui
nelle terre di mezzo e
attraversai poco profonde
acque, lambire appena i piedi
e spendevo gli spiccioli di un giorno
qualsiasi
le briciole di pane di un lunedì
oppure di una festa
di altre minime cose nelle tasche
e venivo a guardare dalla ruggine
di una vecchia ringhiera
lo svolgersi di un fiume tra le case
passavano tetri con le mani
serrate al petto gli habitués degli eccessi
e a guardarli mettevano brividi
eppure si sedevano nel campo di
papaveri
neri, a simulare rose.
Ridatemi il mio cielo terso, il mio restare
in disparte, quello che chiedo, infine,
è camminare ancora a testa alta.
un sereno e sicuro silenzio
e poi dormire.