Campane
a Venezia
di Gloria
Venturini
Le
parole
sono ponti trasparenti,
toccano il cuore e la mente,
l'altra faccia
della mia
anima.
Non
ci siamo mai parlati
veramente io e te,
a Venezia,
persi dentro a calli oscurate
dalle ombre del giorno,
quando tira il vento freddo
di tramontana,
quando la foschia confonde
la luce quotidiana
e fa sembrare ogni momento
un lungo
crepuscolo.
I
ricordi
sono rimasti tra me e Lei,
fitti come la nebbia di notte
a Santa Lucia.
Intimi
amanti
di una passione strappata,
friabile, sognata…
…
distante,
poi solo occhi
inesistenti.
Il
tempo era scandito
dalle campane di piazza San Marco,
dalle onde e dalle maree,
da mani nude in tasca
intorpidite dalla nostalgia
di vedere l'icona d'oro
e noi, stretti
stretti,
come i tasselli di un mosaico arcano.
Si
sfogliano i molteplici frammenti
di un istante, di una carezza,
mentre lente suonano le campane,
nel tramonto di questa sera
rosso
veneziano.