A MIA MADRE
di Salvatore Armando Santoro
Sentivo i tuoi
passi
colpire lieve l'asfalto
e risuonare nella strada
come i rintocchi lenti delle ore
ed il mio orecchio bambino
abbandonava ogni altro interesse,
il mio volto si illuminava
in un sorriso di gioia serena,
e ti correvo incontro.
E tu, stanca e
felice,
mi aprivi tutto il tuo mondo
tra le tue braccia tremanti
e mi stringevi al cuore,
che ancora oggi
sento battere al mio.
Dove mai siete,
giorni spensierati
di una felicità'
mai più' conosciuta ?
Dove vi
nascondete,
anni miei sereni
fatti di sogni
e piccole cose ?
Oggi mi resta
un mondo completo,
completo di cose volute,
di cose comprate,
di cose che non rappresentano nulla
nell'immensità' dei desideri insoddisfatti
che mi tormentano ed affliggono.
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