Pensose malinconie
di Gloria Venturini
Su
questi tramonti
volavano i pensieri di mio padre,
galoppavano sopra cavalli bianchi.
La
terra, luminosa di cielo,
inebriata di sole generava fieno
e grano nella campagna.
Nel
cuore,
lui portava il seme dell'avventura,
o forse,
solo il desiderio di andare lontano,
di spaziare oltre i campi
ed aprire l'anima al mondo.
Mio
padre amava i cavalli,
nei loro occhi confondeva
pensose malinconie.
I
fiati nel gelo dell'inverno
riscaldavano le mani intirizzite,
alle prime brezze di primavera,
correva come il vento verso il cielo,
col suo Pegaso terreno.
Nell'attesa
della cena,
una donna e una bambina,
lo aspettavano sull'uscio,
e nel calore della sera
dolce e tenera una carezza,
lenta e cara la ninna nanna.
(da
Come il canto di una preghiera –
EdiGio',
2009)