di Massimo Baldi
Cuore che risuona forte come tam-tam
mente che schizza
veloce come lampo;
furente, s'accende
nell'attimo di primavera
e rimuove un
intero tappeto,
consunto e stanco,
di foglie morte,
abbandonate.
Foglie senza verde linfa della passione,
mai germogliate
abbastanza,
mai irrorate da
brillante rugiada mattutina;
rami aridi di
gioie mai consumate,
intrappolati nei sogni
infantili
traditi da tristi
illusioni.
Foglie che urlano al cielo
in un silenzio
spettrale.
Frasi appena levate e già spente;
onde mai
cavalcate,
or disperse,
ora infrante
sulla viscida rena.
Ma Tu donna fedele e ostinata
apristi la cesta dei
ricordi sbiaditi
e sciogliesti
il laccio opprimente
che mi incatenava
al vecchio canuto.
Te sola trovarono gli stanchi
miei occhi
a Te disperato
e solo
coi sensi perduti
approdai,
naufrago errante,
salvo, felice.
E la nuova stagione erompe ora libera,
primavera si libra con
fiori di pesco.
Mai più legacci di ferite lontane;
pronto a volare con
Te,
Mio unico Amore.
(da
Le quattro stagioni di un viaggiatore
solitario – Edizioni Creativa, 2009)