Impotente il vecchio Giorgio*
s'agita convulso sotto la lapide
che gli oscura il sole della sua
Firenze.
Il pellegrin che
s'avvicina al suo avello
ascolta il suo pianto e mesto tace!
Giacciono i morti
ancora incomposti,
con le unghie seviziate
e i genitali ustionati
dalle scariche inflitte
dai gorilla di Pinochet.
E Santiago, città di dolore,
deve sopportare ancora
l'insulto umiliante
del ritorno d'un tiranno impunito.
Urla di rabbia si accompagnano,
per le strade della città martoriata,
alla gioia delle folli ubriache
che ignorano il dramma
dei tanti “spariti” nel nulla,
che hanno dato la vita
anche per questo popolo ingrato.
Per loro non alberghi di lusso
ma squallide prigioni,
non dorati soggiorni
ma la violenza inconsulta di sadici
guardiani
d'un potere asservito
ai luridi interessi di multinazionali
senza dignità e ne storia.
Piange Santiago,
incapace di rendere giustizia
ai martiri d'una libertà
ancora una volta offesa e vinta.
* Giorgio La Pira