Sapore di paradiso
di Stefano Giannini
Tanti piccoli
discoli
esuberanti, spensierati e gioiosi
scalzi,
magri e simpatici bambini
dagli
occhi vispi,
tutti
figli di poveri contadini
corrono,
saltano a piedi nudi
per le
stoppie ancor umide di brina.
Come angeli in
libera uscita
inneggiano alla vita,
plaudono
alla natura
Immersi nella
perfezione del creato
assaporano un mondo sano e beato.
Bruniti
dall'immenso sole
che puntuale
compare dietro i monti,
si
dissetano all'acqua delle fonti.
La tecnica
ancor non c'era
invece del cellulare
l'ocarina,
si andava
a dormire appena fatto sera.
Di quei magici
giorni verdi v'è nostalgia,
Attonito che quel
dolce sapore di paradiso
il
tempo se lo sia portato via.