Invincibili
di Jolanda Catalano
Invincibili.
Così ci
credevamo.
E siamo
stati delusi,
massacrati dal nostro io confuso
tra sentieri di gioia e albe ingrate.
Così,
così si defilarono i giorni
nell'attesa vana, irrisolta
di un bene estremo
per condurci altrove.
Ma era
la fine,
il buio rappreso
di una stantia gloria
lievitata nell'anima
con radici di superbia
e inconcludenti fiori
già recisi .
Invincibili,
ci credevamo
capaci
di risolvere enigmi
con segni,
geroglifici mobili al pensiero,
non decifrabili certo
in questa vita.
Ed ora,
vinti,
pensiamo di volare,
di salire l' Olimpo della parola
con coppe d‘ambrosia nelle mani
e troni inesistenti
per un dire
che non si sposa più con il dolore
né ferma ancora
punti
esclamativi.
Irrisolti,
con la presunzione d‘essere fratelli,
vaghiamo come ombre all' imbrunire
e il Tempo gode
di questa nostra assenza
e, libero, ci toglie
giorni nuovi.
(da Invincibili – Edizioni Città del Sole, 2005)