L'insenatura
di Il Gabbiano
Seduto sulla piccola spiaggia
Con la bianca arena
Dove i flutti lambiscono lo scoglio
E terminano i terrazzamenti
Strapiombanti delle Cinque Terre.
Raggiungibile soltanto a nuoto
O con la barca la brughiera
Sono stato impressionato
Dalla bellezza dei luoghi
Solatie e isolati
Ma il sole è già da un pezzo
Che si è svegliato
Osservo ogni piccola cosa
Come il petalo di rosa
Che galleggia sull'onda spumosa
E l'immensità del cielo
Che si sposa con l'azzurro del mare
Sono attratto dagli sciacqui
Delle onde
Che leggere accarezzano
Le mie membra stanchi
Gli occhi sono arrossati
Ma non di pianto
Ma dalla brezza fresca del mare
Lo sguardo si perde nell'infinito orizzonte.
Tra mare, insenature, colline
Spioventi e monti
Uno stormo di aironi grigi
Sorvolano alti nel cielo
Mentre i miei bianchi e simpatici gabbiani
Che in picchiata si tuffano sulle mai
Prendere il cibo della vita
Mentre la mia mente contempla
Le bellezze del creato
Sento un senso di piacere
Le onde spumose si agitano
Rumoreggiano e si infrangono
Contro le scogliere
Il vento le accarezza i biondi capelli
E il corpo perfetto di giovane bellezza
Che solatia continua ad ammirare
Le bianche onde del mare
Il silenzio del luogo mi avvolge
Sussurrandomi verità assopite
Che il tempo non ha saputo cancellare
Io, e solo io,
E questa pace solatia
Che ha il sapore del mio animo
Il sapore della vita
E che la sfuma bianca del mare
Lambisce e sfiora
In questo universo infinito
Tra terra, cielo e mare
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