ARIDI
di
Salvatore Armando Santoro
Aridi
i pensieri che
ascoltai,
allattai alle mammelle di
uomini senza credo,
di religiosi senza fede,
di masse senza amore.
L'odio
sprizzava scintille
sull'incudine
arrossata dal furore del
cambiamento,
le martellanti dottrine
delle ideologie
ubriacarono il cervello
ed il sangue scorreva
nelle vene
come acqua di torrente
impazzito.
Il pugno era proteso
nell'aria,
le rosse bandiere
sventolavano al vento,
l'urlo della piazza
scuoteva il cervello,
l'adrenalina ci
devastava,
ed il tremor della pelle
invadeva anche la ragione.
Di quell'ebbrezza
rimase il rimpianto della
mia impotenza,
qualche foto ingiallita in un
album polveroso,
il volto soddisfatto di
alcuni reduci
seduti in parlamento,
sprofondati nelle poltrone
del Comitato Nazionale
dell'Economia e del Lavoro.